La Mindfulness, una pratica di meditazione derivata dalle antiche tradizioni buddiste, è divenuta oggetto di crescente interesse scientifico per i suoi benefici documentati sulla salute mentale ed il benessere generale degli individui.
Secondo Jon Kabat-Zinn, neurobiologo americano, primo divulgatore e padre della tecnica moderna, essa implica la capacità di "porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e senza giudizio". Questo significa focalizzare completamente l'attenzione su di uno ed un solo oggetto alla volta, esplorandolo in maniera aperta e attiva, ma priva di pregiudizi ed aspettative, come se si trattasse sempre di una prima volta.
Questo tipo di attitudine alla percezione è quanto di più distante dal multitasking a cui siamo abituati, ma è la reale modalità di funzionamento della nostra mente, quella che permette di ottenere le migliori performances, di avere livelli di concentrazione più prolungati e di sfruttare al massimo la creatività ed il pensiero laterale, sviluppando nuove connessioni e circuiti neurali in grado di produrre soluzioni davvero creative ed adattive alle situazioni e non semplici reazioni e ripetizioni di script applicati in automatico con l'illusione cognitiva di un risparmio di tempo.
L'applicazione di schemi di pensiero e azione già codificati ed iperappresi è infatti una procedura di cui facciamo fatica a renderci conto, ma che caratterizza la stragrande maggioranza dei nostri comportamenti, sia nella vita quotidiana (pensate a quante abitudini avete e da quanto tempo le portate avanti senza porvi il problema di come siano sorte o se siano effettivamente positive ed utili!) che nella vita professionale.
Questo perchè ogni volta che ci sentiamo sopraffatti dallo stress, ovvero da richieste ambientali che ci sembrano sovrastare le umane capacità di farvi fronte, tendiamo ad automatizzare qualcosa, nel - vano - tentativo di liberare risorse ed energie da dedicare alle attività più demanding.
Purtroppo il risultato che otteniamo e l'esatto opposto di quello sperato.
L'attenzione che sottraiamo ad alcune attività non le rende più semplici ma solo più "vuote".
Ecco perchè le nostre vite ci sembrano ormai delle inutili maratone prive di significato.
Abbiamo perso la capacità di godere di pressochè di qualsiasi cosa, di percepirla e scoprirla con entusiasmo e curiosità e facendoci violenza per passare costantemente ad altro generiamo uno stress endogeno costante, oltre a rischiare incidenti e a perdere opportunità semplicemente perchè con la mente siamo sempre altrove.
Gli studi scientifici hanno evidenziato come la Mindfulness possa contribuire a farci invertire questa pericolosa tendenza ad innescare il pilota automatico.
La sua pratica regolare è infatti stata associata a una riduzione significativa del cortisolo, l'ormone dello stress, e a miglioramenti nella regolazione emotiva e nella capacità di concentrazione e resilienza.
Inoltre, la sua integrazione nella vita quotidiana attraverso pratiche informali come la consapevolezza durante il pasto o la respirazione consapevole, può contribuire significativamente a trattare problemi comportamentali come disturbi alimentari, crisi di ansia ed attacchi di panico, oltre ad alleviare il dolore cronico ed in generale a favorire una migliore comprensione e comunicazione tra individui, in tutti i contesti.
La respirazione consapevole, ad esempio, non è solo un esercizio di rilassamento, ma una pratica che permette di riportare la mente nel corpo e tornare ad ascoltarlo senza combatterlo, riconciliandoci con esso e sviluppando nuove sinergie tra corpo e mente, senza sottrarsi più al dolore ed ai disagi fisici ma imparando ad osservarli per ciò che sono e a non lasciarci soggiogare da essi così come dai nostri pensieri e dalle nostre emozioni negative.
Questo tipo di esercizio può essere applicato a qualsiasi attività svolgiamo con regolarità (dal farci la doccia, al camminare, al guidare, all'eseguire le nostre mansioni lavorative, a praticare attività sportive o hobbies), semplicemente provando a rivolgere ad esse tutta la nostra attenzione ed assaporandone ogni aspetto senza l'urgenza di etichettare le sensazioni che arrivano, eliminando distrazioni e magari provando a modificare parzialmente il nostro modo di svolgerle, o anche solo l'ordine, per sabotare l'innesco dei diabolici automatismi.
Queste pratiche, anche se semplici, sono fondamentali per l'integrazione della Mindfulness nella vita quotidiana.
Non solo migliorano il benessere emotivo e psicologico, alleviando in maniera immediata la tensione, ma possono trasformare la percezione della nostra esperienza quotidiana così com'è, facendocela nuovamente vedere e sperimentare con lo sguardo vergine di un bambino, scoprendo quanta ricchezza c'è già nelle nostre vite e quanto vederla dipenda davvero solo da noi.
